Non oso immaginare quanto i ricercatori della Western Australia University apprezzassero il vino, ma è certo che hanno trovato la chiave per produrre il “Micro’be’“, un tessuto organico ottenuto a seguito di un processo di fermentazione simile a quello usato per produrre bevande alcoliche: grazie agli acetobatteri, gli stessi batteri che trasformano il vino in aceto.
Grazie alla biotecnologia, i batteri fermentano l’alcol in una serie di fibrille microbiche che galleggiano appena sopra la superficie. Una volta estratte, vengono modellate in indumenti sul corpo della persona come per creare una seconda pelle. Le nuances vanno dai toni dei vini rossi a quelli delicati del vino bianco, per giungere ai gialli intensi della birra. Fantastica fusione tra cibo e moda. Mariateresa Altieri