
Nel piccolo comune di Verucchio, situato a 20 minuti di auto da Rimini (Italy) è stato inaugurato il primissimo museo dedicato agli oggetti abbandonati, noto come “Micro,” che trova la sua sede nel Torrione delle Mura di San Giorgio. All’interno sono presenti oggetti che all’apparenza sembrano insignificanti, trascurati o dimenticati, esponendoli come se fossero opere d’arte autentiche e categorizzandoli come reperti archeologici.
La principale filosofia alla base del Museo dell’Oggetto Ritrovato è quella di recuperare il rapporto tradizionale tra le persone e le cose, enfatizzando il contrasto tra la breve vita degli oggetti moderni e il legame profondo che l’umanità aveva con le cose in passato, quando gli oggetti erano progettati per resistere nel tempo.
In un’epoca in cui gli oggetti spesso sembrano destinati a una vita breve e vengono rapidamente sostituiti, il museo incita il pubblico a rivalutare il valore intrinseco degli oggetti e a sviluppare un attaccamento nei loro confronti, esplorando la connessione tra l’uomo e le cose.
Gabriele Geminiani, l’artefice di questo progetto, sottolinea come le cose abbandonate, talvolta ridotte a frammenti, siano in grado di raccontare la nostra storia recente tanto efficacemente quanto un trattato di sociologia o antropologia, grazie al loro notevole potere evocativo, affettivo ed estetico, che inevitabilmente tocca il cuore delle persone. Geminiani condivide il suo profondo affetto per le umili cose abbandonate al loro destino, sia nei meandri dei fiumi che sulle rive invernali, e ciò che lo colpisce profondamente è lo stato di abbandono e degrado in cui spesso si trovano. Egli ritiene che senza una dimora adeguata, le idee e i sogni rimangano confinati nel dimenticatoio.
Dunque, un ottima soluzione anche per l’ambiente!
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